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Il “disagio climatico” è collegato a una cattiva salute mentale, ma può anche ispirare all’azione

Jun 16, 2023

La preoccupazione per il cambiamento climatico provoca molte emozioni negative nei giovani del Regno Unito, ma può anche motivarli a intraprendere azioni positive per l’ambiente, riferisce un nuovo studio condotto da un gruppo di ricerca dell’Imperial College di Londra e dell’Università del Queensland,pubblicato sulla rivista ad accesso apertoPLOS Salute pubblica globale.

Molte persone, soprattutto i giovani, sono sempre più preoccupati per il cambiamento climatico. Nel nuovo studio, i ricercatori hanno intervistato giovani adulti nel Regno Unito, di età compresa tra 16 e 24 anni, sulla loro esperienza di “disagio climatico”. Hanno chiesto informazioni sulla loro salute mentale e benessere generale, sul loro disagio per il cambiamento climatico, su come il cambiamento climatico ha influenzato positivamente o negativamente la loro vita e se sono coinvolti in azioni a favore dell’ambiente e del clima.

I risultati dello studio suggeriscono che i problemi di salute mentale esistenti possono rendere una persona più vulnerabile al disagio climatico. Circa il 10% degli intervistati ha riferito di essere molto angosciato e preoccupato per l’impatto del cambiamento climatico sul loro futuro più frequentemente di qualsiasi altra questione. Sebbene pochi di questi individui abbiano vissuto condizioni climatiche estreme, hanno riferito di essere turbati dal degrado ambientale dei luoghi a cui tenevano, dalla frustrazione per la mancanza di azione sui cambiamenti climatici, dalla mancanza di azione personale, dalla preoccupazione per il loro futuro e da sentimenti di colpa e vergogna. Tuttavia, gli intervistati molto in difficoltà hanno anche maggiori probabilità di riferire di aver trovato significato e soddisfazione nell’impegno nell’azione per il clima. Sia le emozioni positive, come la speranza, sia quelle negative, come la rabbia e la frustrazione, erano collegate all’attivismo climatico, mentre il senso di colpa, la vergogna, la tristezza e la paura erano associati a una ridotta capacità di agire.

Nel complesso, i risultati presentano un quadro più sfumato del disagio climatico nei giovani del Regno Unito. Gli autori dello studio chiedono ulteriori ricerche su questo fenomeno per capire perché il disagio climatico motiva alcune persone ad agire e spinge altre all’inazione. Sottolineano inoltre l’importanza di sviluppare strumenti che aiutino i giovani a prosperare e a mitigare in modo sicuro ed efficace la crisi climatica.

Gli autori aggiungono: “Anche nel mezzo della pandemia globale, e nonostante siano stati risparmiati dal peggiore degli impatti climatici, i giovani residenti nel Regno Unito erano angosciati dal cambiamento climatico. Il nostro lavoro suggerisce che le emozioni legate al cambiamento climatico possono ispirare l’azione, il che ha implicazioni sul modo in cui comunichiamo sul cambiamento climatico. I nostri risultati evidenziano anche la necessità di un sostegno psicosociale mirato e consapevole del clima per sostenere contemporaneamente l’impegno climatico e la salute mentale dei giovani”.

- Il presente comunicato stampa è stato fornito da PLOS

pubblicato sulla rivista ad accesso aperto